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[REGIONE UMBRIA] TERZA COMMISSIONE: “LUNGHE LISTE D'ATTESA PER I BAMBINI CON DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIV…

(Acs) Perugia, 5 giugno 2017 – “In Umbria sono lunghe le liste d’attesa di bambini con disturbo da deficit di attenzione e iperattività, sono oltre duemila, sui quali bisogna intervenire quanto prima, poiché se non si interviene il disturbo peggiora con la crescita, causando problemi di difficile soluzione a scuola e devastando, anche economicamente, le famiglie, senza contare che per questi giovani pazienti l’approdo conclusivo è in comunità terapeutica, non certo la migliore soluzione e nemmeno la più economica”: sono solo alcuni aspetti delle problematiche indotte dalla sindrome Adhd (Disturbo da deficit di attenzione e iperattività), di cui hanno preso cognizione i membri della Terza commissione consiliare, presieduta da Attilio Solinas, nel corso dell’audizione di stamani con medici e rappresentanti delle associazioni di genitori coinvolti.

Vi hanno preso parte Mariella Allegretti (dirigente medico Neuropsichiatria infantile e responsabile del Centro di riferimento regionale Adhd di Terni), Paolo De Luca (referente regionale Aifa onlus-Associazione italiana famiglie Adhd), Michele Margheriti (presidente Aidai-centro Sabbadini), Mario Panara (presidente associazione “Liberi di…. Orvieto per la Adhd”), Marina Locatelli (direttore centro Fare, accreditato Ssn), Lucia Sollevanti (associazione Informal mente), Marco Battellini (presidente associazione “Dis e dintorni” di Gubbio).

“Si tratta di un lavoro che richiede molte competenze – ha spiegato la responsabile dell’unico centro in Umbria, quello di Terni, Mariella Allegretti – e necessita di un lavoro fra diversi specialisti da effettuare tramite una rete adeguata. La presa in carico avviene dopo una sofferenza acuta del nucleo familiare, che apre la strada ad ansia e depressione, oppure ci chiamano le scuole per segnalare disturbi dirompenti di bambini che crescendo diventano aggressivi. C’è un lavoro da fare a monte, con una diagnosi precoce e una somministrazione di farmaci da fare con attenzione. Molti disturbi di personalità borderline hanno una storia di Adhd non diagnosticata. Stiamo andando verso una situazione psicosociale molto complicata, che richiederà tante risorse se non si riesce a intervenire prima”.

I rappresentanti delle associazioni hanno esposto ai consiglieri le grandi difficoltà sia psicologiche che economiche patite dalle famiglie: “curare un bambino con tale sindrome può comportare costi pari a uno stipendio, molte di queste famiglie diventano monoreddito per scelta, in quanto uno dei coniugi segue il figlio a tempo pieno, e questi genitori sono a rischio di separazione o divorzio in misura tre volte superiore al normale. Il servizio pubblico deve fare di più oppure si convenzionino strutture private, purché lavorino in rete fra di loro, unendo tutte le competenze della neuropsichiatria infantile. Serve molto tempo per la certificazione e senza la legge 104 la scuola non concede il sostegno. Per non dire di cosa accade ai ragazzi al compimento dei 18 anni: escono, di fatto, dal sistema di assistenza e sono lasciati soli”.

La Commissione ha raccolto le problematiche esposte e assicurato di tenerne conto in vista del nuovo Piano sanitario. Il consigliere Giacomo Leonelli (Pd), che sul tema ha presentato un’interrogazione question time, ha proposto di concertare una legge specifica, raccogliendo il consenso anche dai consiglieri di opposizione: il capogruppo della Lega, Emanuele Fiorini, anch’egli presentatore di un’interrogazione in Aula, ha assicurato il sostegno ad una iniziativa legislativa. Le priorità già individuate saranno il potenziamento del centro di Terni, la riduzione delle liste di attesa e la definizione di un rapporto tra strutture pubbliche e private sul tema, problemi che vanno affrontati sia per quanto attiene l’età infantile che quella adulta. PG/

Fonte: Regione Umbria