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Firenze Gioco d’azzardo patologico, due progetti per ‘combattere’ e prevenire la ludopatia: ‘Reti di prevenzione’ e ‘Switch on’

Il Comune di Firenze è schierato in prima linea nella lotta alla ludopatia per combattere’ la quale sono in arrivo due nuovi progetti che si rivolgono a giovani e meno giovani poiché il problema del gioco d’azzardo interessa in modo trasversale tutte le età e tutti i ceti sociali: si tratta di Reti di prevenzione’ e ‘Play off – Switch on, il gaming in adolescenza’.

Due progetti che prenderanno il via a partire dal prossimo mese di ottobre e coinvolgeranno l’assessorato al Welfare, guidato dall’assessore Sara Funaro, insieme alla Società della salute di Firenze (soggetto titolare) e l’azienda Usl Toscana Centro (soggetto attuatore insieme al Comune). Il progetto Play off – Switch on’ vede il coinvolgimento anche del Centro di ascolto regionale e di due istituiti superiori fiorentini: l’istituto tecnico per il turismo Marco Polo e il liceo Capponi-Machiavelli.

“Reti di prevenzione’ e ‘Play off – Switch on, il gaming in adolescenza’ rientrano nell’ambito del Piano regionale di contrasto al gioco d’azzardo, approvato dalla giunta della Regione Toscana il 10 luglio scorso,che prevede una serie di azioni e progetti innovativi in tema di contrasto al gioco d’azzardo patologico (Gap), che possono evolvere in modo problematico fino a diventare una vera e propria dipendenza comportamentale.

“Il gioco d’azzardo patologico è un problema di salute pubblica e coinvolge non solo il giocatore e la sua famiglia, ma anche la comunità locale – ha detto ’assessore Funaro -. Pertanto, il lavoro di rete rappresenta una strategia necessaria sia per la complessità dei bisogni delle persone, sia per la maggiore efficacia terapeutica derivante dalla sinergia tra servizi formali e agenzie informali del territorio”.

“Con questi due nuovi progetti si vanno ad ampliare le azioni messe in atto sul territorio per far fronte al fenomeno preoccupante del gioco d’azzardo patologico – ha detto l’assessore Funaro -, cercando di intervenire sui fronti della sensibilizzazione e della prevenzione soprattutto sui giovani che sono una delle fasce più a rischio. Con ‘Switch on’ continua quindi il nostro lavoro di prevenzione nelle scuole: lo scorso anno, infatti, abbiamo aderito, estendendolo alla ludopatia, al patto educativo per la prevenzione delle dipendenze negli istituti scolastici che vede impegnato l’assessorato all’Educazione con la vicesindaca Giachi, insieme ad altri Enti, nella promozione di specifiche attività didattica-formative”.

Come risulta da vari studi condotti negli Stati Uniti, l’adolescenza è un periodo critico dello sviluppo in cui si manifesta un’alta prevalenza di assunzione di comportamenti a rischio tra i quali vi è sicuramente il gioco d’azzardo. Sempre secondo studi americani, si evidenzia che i tassi di gioco problematico nella fascia di popolazione giovane risultano essere quasi il doppio di quelli riscontrati negli adulti e i problemi correlati al gioco sarebbero da 2,5 a 4volte più frequenti rispetto agli stessi.

Nel contrasto alla ludopatia oltre alle varie istituzioni è importante anche il ruolo dei genitori dal momento che i giochi di strategia multiplayer in tempo reale stanno godendo di grande popolarità, giochi come dimostrano ‘Clash Royale’ e ‘Clash of Clans’ o ‘Supercell’, che sono tra le prime tre applicazioni più scaricate per iPhone nel 2016. 

“Queste applicazioni richiedono un’alta frequenza al gioco che crea dei problemi all’interno del contesto familiare e scolastico- ha dichiarato Stefano Alemanno dell’Ufficio Progetti innovativi del Comune -. Per questo è importante che i genitori sostengano e accompagnino i giovani giocatori nella loro vita di tutti i giorni e siano in grado di identificare i primi segni di un possibile comportamento di gioco eccessivo”.
‘Reti di prevenzione’. Gli obiettivi del progetto, oltre alla sensibilizzazione sui rischi del gioco d’azzardo patologico, sono la promozione di stili di vita salutari finalizzati a prevenire e contrastare il gap e la promozione di percorsi di informazione e accoglienza rivolti ai giocatori e/o loro familiari.

Tra le principali attività previste dal progetto ci sono la creazione di un tavolo interistituzionale locale con funzioni di coordinamento delle azioni di prevenzione e contrasto al fenomeno: del tavolo faranno parte l’azienda Usl Toscana Centro, la Società della salute, il Comune, le forze dell’ordine, le fondazioni antiusura e il mondo dell’associazionismo con gruppi di auto aiuto su questi temi; la realizzazione di eventi di sensibilizzazione (come ad esempio flash mob e incontri pubblici con esperti) sui rischi correlati al gap e di informazione sui servizi di cura e di riabilitazione presenti nel territorio e un’indagine conoscitiva sulle attività e sulle abitudini di gioco in alcune comunità etniche presenti sul territorio fiorentino.
‘Switch on’. Promosso e gestito dalla Direzione Sicurezza sociale del Comune in collaborazione con il Centro di ascolto regionale e l’azienda USL Toscana Centro, il progetto prevede l’attivazione di un’area di sostegno psicologico e di consulenza on line riservata e anonima sul web, gestita da psicologi e ‘peer’ opportunamente formati per la promozione di stili di vita salutari finalizzati a prevenire e contrastare il rischio da gioco d’azzardo, con particolare attenzione ad adolescenti e giovani adulti e i loro familiari.

In questa prima fase 30 operatori dei servizi del territorio (educatori, psicoterapeuti, medici) saranno formati e supervisionati da una equipe di professionisti provenienti dalle realtà più avanzate in Italia nel campo della gestione dei conflitti e delle dipendenze in adolescenza (Fondazione il Minotauro di Milano, Policlicnico Gemelli di Roma).

Il progetto coinvolgerò poi ’istituto Marco Polo e il liceo Capponi – Machiavelli con percorsi di alternanza scuola-lavoro, che vedranno coinvolti circa 60 studenti, che opportunamente formati, in qualità di ‘peer’, al termine di un campus residenziale svolto nel mese di febbraio 2018, presenteranno e condivideranno il progetto nelle classi del biennio dei due istituti.

I ‘peer’ poi utilizzeranno questa metodologia di ‘peer education’ nelle classi del biennio dei propri istituti, affiancandola sperimentalmente ai tradizionali percorsi di ‘peer education’ sulla prevenzione e sugli effetti provocati dai consumi di alcol e tabacco.

“La necessità di adattare le azioni progettuali ai percorsi specifici di insegnamento dei due istituti – ha spiegato Stefano Alemanno -, ha poi fatto sviluppare in accordo con i docenti dell’Istituto per il turismoMarco Polo un ulteriore e originale percorso sul ‘gaming turistico’”.. “Verrà quindi ideato e realizzato un travel game multilayer e multiplayer sulla città – continua -, ovvero una sorta di PokemonGo per adolescenti (e non) che visitano per la prima voltaFirenze, per scoprire, e rispettare, giocando la nostra città”.

Le attività verranno svolte all’interno degli istituti scolastici e presso il Centro Java di via Pietrapiana gestito dal Comune. Il lavoro sul territorio sarà inoltre affiancato anche dalla creazione e promozione on line e sul territorio di piattaforme social (Facebook, Instagram, Snapchat, Twitter e Telegram) con relative pagine dedicate al problema del gioco; dalla creazione di una App specifica per simulare i rischi da gioco e in grado di facilitarel’accesso alportale e da un sistema di geolocalizzazione che permetta di visualizzare orari e accessi dei servizi del territorio dedicati. (fp)

 

Fonte: Comune di Firenze