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[Lucca] Il Santo del giorno, 8 Ottobre: Reparata, santa-bambina,

Lucca –

Il Santo del giorno, 8 Ottobre: Reparata, santa-bambina,

 

L’illuminazione, per l’accostamento di S. Reparata al Battesimo ci viene dalla intitolazione a Lei della Chiesa preesistente al Duomo di Firenze che traeva la sua antica forza dal “fonte” battesimale sorto non a caso e con gli stessi marmi che si vedono ancora riutilizzati nei fianche del Battistero, del preesistente Tempio di Marte: un connubio e una fusione che ha tratto in inganno tutti gli studiosi di storia dell’arte fino ad oggi!

Informazioni che basta accostare al Catechismo Cattolico:

“Per la remissione dei peccati

1263 Per mezzo del Battesimo sono rimessi tutti i peccati, il peccato originale e tutti i peccati personali, come pure tutte le pene del peccato.61 In coloro che sono stati rigenerati, infatti, non rimane nulla che impedisca loro di entrare nel regno di Dio, né il peccato di Adamo, né il peccato personale, né le conseguenze del peccato, di cui la più grave è la separazione da Dio.”

 

Quale colpa ha un neonato (anticamnete per l’alta mortalità perinatale ed anche infantile! il Battesimo era somministrato molto in là con l’età) se non quella “originale” che si porta dietro come stirpe, specie, razza umana, per quel frutto colto da Eva, su istigazione del “Serpente” e poi assaggiato anche da Adamo e che si propaga come una maledizione sull’umanità?

 

Ecco la necessità della Nuova Alleanza.

Del sacrificio di Dio del suo Figlio, che si faccia uomo come le Sue creature, che soffra e muoia, come le sue creature che hanno trasgredito al patto originale nel Giardino dell’Eden!

Con la venuta di Cristo-Messia, si rinsalda questa Alleanza (l’Antica Arca, come l’arca che aveva preservato l’uom e gli animali dal Diluvio, intervenuto per una nuova messe di peccati per questo uomo che mai si vuole redimere!!).

Sembra che Dio, il Dio cristiano e cattolico, ci dia più e più prove per tentare (inutilmente?) di redimerci dal nostro egoismo, dalla nostra sete di potere e ricchezze che consuma anima ed ambiente, uomini, mare, animali, cielo e terra!!

Reparata (Cesarea in Palestina, … – Cesarea in Palestina, 250) fu una giovane martirizzata durante le persecuzioni dell’Imperatore romano Decio.

Fu molto popolare durante il Medioevo, particolarmente venerata in varie località italiane, soprattutto in Toscana: in specie a Lucca e Firenze.

E poi in Abruzzo e Sardegna, nonchè in località francesi (Corsica e Provenza).

Le fonti antiche non ne parlano: il primo a ricordarla fu Beda il Venerabile nel suo Martirologio (VIII secolo). Fu ascritta nel Martirologio Romano (1586 – 1589) al giorno 8 ottobre, quello in cui avrebbe subito il martirio.

Secondo la Passio, sarebbe stata una fanciulla di nobile stirpe: durante le persecuzioni dell’Imperatore romano Decio (tra il 249 e il 251). Essendosi rifiutata di sacrificare agli dei, all’età di appena 12 anni, sarebbe stata sottoposta a varie torture e poi decapitata.

Il suo culto ebbe rapida diffusione in Europa durante il Medioevo.

Secondo una leggenda (molto diffusa in Provenza e comune a quella di altri santi), dopo averla uccisa i suoi aguzzini avrebbero messo il suo corpo su una barca fatta poi andare alla deriva: la barca, guidata dagli angeli, sarebbe arrivata a Nizza, in Francia, e il corpo sarebbe stato sepolto in quella che poi divenne la cattedrale di Sainte-Réparate; un’altra versione, ricalcata sul modello precedente, vuole invece che la barca sia arrivata sulle coste campane e il corpo della santa sia stato traslato a Teano, dove sarebbe conservato nel monastero del IX secolo a lei intitolato.

È anche titolare dell’antica cattedrale di Santa Reparata in Firenze (sul cui sito sorge l’attuale Santa Maria del Fiore): secondo la leggenda, l’edificio fu dedicato alla santa dal vescovo Zenobio, quando i fiorentini, dopo averne invocato l’intercessione, riuscirono a respingere l’assedio (che forse ci fu qualche settimana prima) degli Ostrogoti di Radagaiso, l’8 ottobre del 406.

Radagaiso (… – 23 agosto 406) è stato un condottiero ostrogoto, capo di una vasta coalizione di tribù germaniche (Goti, Vandali, Suebi, Burgundi) e celtiche che invase l’Italia tra la fine del 405 e gli inizi del 406, per poi essere sconfitto dall’esercito romano nella battaglia di Fiesole.

Con una folta schiera di guerrieri, Radagaiso devastò l’Emilia e la Toscana e assediò Fiesole; intervenne allora il generale Stilicone, che, al comando dell’esercito romano rafforzato da schiavi liberati e truppe ausiliarie guidate dall’unno Uldino e dal visigoto Saro, inflisse una sconfitta decisiva al nemico nei pressi di Fiesole (23 agosto 406).

Anche a Lucca si attesta l’antichità del culto di questa santa-bambina, un po’ come S. Quirico, con la chiesa dei Santi Giovanni e Reparata, conosciuta come il fonte battesimale della città.Costruita infatti sulle terme romane (il culto dell’acqua!) fu la prima sede dei vescovi della diocesi. Quando la dignità di cattedrale agli inizi dell’VIII secolo, venne trasferita in San Martino, le rimase il diritto al fonte battesimale, e ciò rese sempre strettissimo il rapporto tra i due edifici sacri.

Il complesso di Santa Reparata sorse nel V secolo su un’area di insediamento romano.

Attorno al VI secolo il complesso assunse una funzione cimiteriale, ma nell’VIII secolo la chiesa era di nuovo funzionante.

Nel IX secolo venne aperta una cripta dove furono deposte le reliquie di San Pantaleone, rinvenute poi nel 1714.

Tra la fine del X e gli inizi dell’XI secolo furono eseguiti nuovi interventi. Le tracce di queste vicende sono oggi leggibili nel percorso archeologico sotto il piano dell’attuale basilica, che nel XII secolo si sostituì al vecchio impianto.

È patrona di Nizza, compatrona di Firenze, di Teano.

In suo onore, nella cittadina di Terra del Sole, si disputa ogni anno la prima domenica di settembre il Palio di Santa Reparata, in quanto la chiesa principale del paese è a lei intitolata.

Nel culto della Santa di Cesarea, ogni 5 anni, nel comune di Pesco Sannita,  si realizza un dramma sacro sulla vita della martire, con persone del luogo, è tradizione che un buon “pescolano” almeno una volta nella vita debba vedere il dramma, e per l’occasione ritornano tutti gli emigranti.

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