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[ALTOPASCIO] Furti, D’Ambrosio: «Un tavolo in prefettura»

CAPANNORI. La radiolina del bambino fa scappare i ladri. Nuovi particolari sono emersi sul tentato furto nell’abitazione di una giovane coppia in via delle Sane Vecchie a Segromigno in Piano. Alle 19.30 di martedì una banda, con vestiti scuri e i volti travisati da passamontagna, ha fatto irruzione nella camera da letto dove dormiva un bambino di tre anni, mentre i proprietari stavano cenando. La mamma però aveva lasciato accanto al cuscino la radiolina usata per controllare se il bambino piange o ha bisogno di aiuto durante il sonno. È stato grazie a questo strumento che i due genitori, sentendo i rumori provenienti dalla camera, si sono insospettiti e si sono diretti verso la camera trovando i malviventi che a quel punto hanno tagliato la corda a bordo di una Y10, riuscendo anche a prendere la targa che poi è risultata falsa. Un grosso spavento per i giovani genitori, ma fortunatamente il bambino non è stato toccato. Nella stessa serata ladri in azione in una seconda abitazione, ma fuggiti a mani vuote.

È sempre più allarme furti, dunque, e dopo l’appello del sindaco di Montecarlo Vittorio Fantozzi, è la volta di Altopascio. Il sindaco Sara D’Ambrosio, dopo la crescente insicurezza dei cittadini (diversi furti in villette ed abitazioni), chiede la convocazione di un tavolo in prefettura. «La sicurezza dei cittadini è un tema serio e complesso che merita la giusta attenzione e collaborazione da parte degli amministratori locali e non certo polemiche strumentali. Invece di esasperare i toni o fare leva sul populismo, riportiamo la discussione nelle sedi appropriate. Per questo motivo, alla luce anche degli ultimi fatti di cronaca che riguardano Altopascio e gli altri comuni della Piana, chiedo al prefetto di convocare un nuovo tavolo del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, per mettere in campo tutte le azioni possibili per contrastare la criminalità».

Il primo cittadino spinge per una collaborazione tra amministrazioni

confinanti sulla sicurezza. «Alcuni investimenti fatti ad Altopascio, come le telecamere watch-dog, sono stati replicati anche in territori limitrofi, a dimostrazione di quello che vado ripetendo da un anno almeno: la sicurezza non ha confine né colore politico». (n.n.)

Fonte: Il Tirreno