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[ALTOPASCIO] Baccelli e Marcucci si presentano e fanno appello a tutto il partito

LUCCA. Mobilitare amministratori, iscritti e simpatizzanti del Partito democratico nel trenta giorni e spiccioli che rimangono da qui al 4 marzo, data delle elezioni. Una sorta di intenzione-appello emerso durante la presentazione dei due candidati del Pd nei collegi uninominali che comprendono Lucca: Stefano Baccelli la Camera (capoluogo, Valle, Piana eccetto Montecarlo e Altopascio, Viareggio e Massarosa) e Andrea Marcucci per il Senato (tutta la provincia eccetto Montecarlo e Altopascio oltre alla provincia di Massa Carrara).

L’obiettivo è chiaro, come l’esempio al quale riferirsi: quanto avvenuto fra il primo turno e il ballottaggio delle elezioni comunali di Lucca. Quando sindaci e amministratori andarono a fare porta a porta a favore di Alessandro Tambellini, riuscendo – ricorda Baccelli – «a ribaltare una situazione difficile, che ci vedeva in svantaggio. E lo facemmo al di là delle differenze che ci possono essere fra di noi».

Il Pd, attraverso il segretario territoriale Mario Puppa, si inorgoglisce per essere riuscito a indicare all’unanimità e a “difendere” nelle trattative romane i nomi di due big del territorio. Che, da parte loro, snocciolano i risultati messi in carniere negli ultimi anni: dalle opere infrastrutturali alla messa in sicurezza delle scuole («l’emozione più grande è quella di inaugurare un istituto», dice Marcucci), ai diritti civili approvati durante l’ultima legislatura.

Il leit motiv è l’esperienza. Quella che Baccelli ha maturato in due mandati da presidente della provincia e in uno (in corso) da consigliere regionale e quello, a livello nazionale, maturato da Marcucci in più legislature e nell’incarico attuale di presidente della commissione cultura a Palazzo Madama.

Ma più in generale quella della classe dirigente del partito democratico: «Non vogliamo tanto personalizzare su Andrea o Stefano – spiegano .- ma far capre che c’è una classe dirigente diffusa sul territorio che solo il Pd può vantare».

Un esempio, questi amministratori, ma anche una risorsa. Soprattutto in una campagna elettorale che si preannuncia dura. E se per Marcucci c’è anche un “paracadute” con il proporzionale, Baccelli si gioca tutto in un collegio che non viene considerato sicuro per il centrosinistra. Ed è qui che entra in gioco la macchina da campagna elettorale del partito. Con un appello che serve anche per compattare le fila dopo settimane dure.

Marcucci e Baccelli sono ottimisti sulla capacità di convogliare sui propri nomi i voti dell’ala sinistra del partito. «Non ci ritroviamo in quelli che non guardano a sinistra – puntualizza Baccelli -. Io ho governato per due mandati insieme a Rifondazione comunista».

Non mancano le risposte a Liberi e uguali e alle accuse di verticismo: «La loro scelta è una scelta sbagliata, che porta acqua al mulino dei populisti del centro destra e del Movimento 5 stelle – dice Marcucci -. Noi ci rivolgiamo a tutti gli elettori del centrosinistra. E rimando al mittente l’accusa di verticismo: non ho visto alcun altro partito mettere in piede un percorso democratico come il nostro per scegliere il proprio segretario».

Collegi difficili, quelli di Lucca. Per la presenza di un centrodestra agguerrito e la possibilità che i Cinque Stelle cavalchino l’onda nazionale. Ma se per Baccelli

conta l’autorevolezza e la credibilità («noi siamo il vero voto utile per l’Italia e per il territorio»), Marcucci avverte: «Con questo sistema fare sondaggi senza i nomi dei candidati significa fare rilevazioni che non sono attendibili». (l.c.)

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Fonte: Il Tirreno