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[ALTOPASCIO] «Il nostro dovere è coltivare la memoria della Liberazione»

LUCCA. Tanta emozione e un monito: ricordare. È stato questo il filo conduttore delle cerimonie per il 25 aprile in tutto il territorio. Lo ha detto chiaramente, all’appuntamento in piazza San Francesco, Maurizio Verona, vicepresidente della Provincia e sindaco di Stazzema, Comune insignito della medaglia d’oro al valor militare: «Stiamo perdendo gli ultimi testimoni di quella stagione. Abbiamo bisogno di una memoria partecipata che veda impegnati studenti, genitori e insegnanti, per evitare che la Resistenza divenga un ricordo fotografico». Il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini ha sostenuto che il 25 aprile «è un monito e un invito all’antifascismo oggi, contro tutti i razzismi e contro l’omofobia». Davanti al prefetto Maria Laura Smonetti e a Carlo Serio, presidente onorario di Anpi Lucca, tre alunni della scuola elementare Santa Maria a Colle hanno recitato la poesia “Avevo una scatola di colori”, scritta, a tredici anni, dalla poetessa israeliana Tali Sorek, mentre altri due studenti del Polo tecnologico – scientifico – professionale “Fermi – Giorgi” hanno letto alcune riflessioni sulla Festa della Liberazione e sul significato della Resistenza e della Democrazia. L’orazione ufficiale è stata tenuta da Paolo Pezzino dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea. Dopo gli onori finali al prefetto, il programma della mattinata – alla quale ha preso parte il Corpo musicale “Giacomo Puccini” di Nozzano Castello – si è concluso con la deposizione di una corona d’alloro alla targa commemorativa posta nel decennale della Liberazione all’ingresso della Pia Casa in via Santa Chiara

A Capannori Partecipata e toccante cerimonia a Tofori dove nel piazzale della chiesa è stata scoperta una targa in memoria di Clotilde Nardini, paesana conosciuta come “Tata Clotilde” che salvò dalla deportazione due bambini ebrei durante la seconda guerra mondiale, Silvano Sorani e Ornella Sara Sorani. L’appuntamento si è aperto con i saluti del sindaco, Luca Menesini cui è seguita un’introduzione agli eventi accaduti nella zona durante la seconda guerra mondiale da parte di Emmanuel Pesi, storico dell’età contemporanea. Sono intervenuti anche Elgi Cadonici, figlio del carabiniere Agostino Cadonici che entrò a far parte del gruppo partigiano Sts (Sant’Andrea in Caprile, Tofori, San Gennaro) contribuendo a liberare dall’occupazione tedesca il territorio capannorese e Serena Mencarini in rappresentanza della comunità di Tofori. Francesca Nardini, nipote di Clotilde, e Silvano Sorani hanno poi portato le loro testimonianze.

«“Avete la colpa di essere nati ebrei” dissero un giorno ai due bambini. Così un vento forte si alzò e strappò loro prima i libri di scuola, i giochi, gli amici, poi la casa, i genitori e i loro stessi nomi – è scritto sulla targa -. Tata Clotilde, però, decise che il vento non se li sarebbe presi e li strinse forte, più forte, e donne e uomini di Tofori la strinsero forte. E il vento si posò». Alla memoria di Clotilde Nardini, inoltre, lo scorso gennaio era stata consegnata la medaglia di “Giusta fra le Nazioni”.

Ad Altopascio, invece, Tutti in sella alla bicicletta per festeggiare il 25 aprile.

Amministratori e cittadini hanno raggiunto la Dogana del Capannone nel Padule di Fucecchio, per rendere omaggio alle 174 vittime dell’eccidio del Padule. Quest’anno, infatti, l’amministrazione comunale, in collaborazione con l’Anpi, il Comune di Ponte Buggianese e le associazioni del territorio, ha voluto festeggiare il 73° anniversario

della Liberazione dal nazifascismo in un modo diverso: dopo la cerimonia istituzionale alla Chiesa di San Rocco, nel centro del paese, i partecipanti hanno raggiunto il Padule di Fucecchio sulle due ruote, da Ponte ai Pini lungo il torrente Pescia di Collodi.

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Fonte: Il Tirreno