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[ALTOPASCIO] Cocaina nel calzino Maxi condanna per uno spacciatore

ALTOPASCIO. Prima condanna per lo spaccio di droga nelle pinete – da Viareggio a Follonica – e lungo la costa toscana. Un’attività seguita dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Lucca, che si sono mossi sotto il coordinamento della Procura, raccogliendo elementi e documentazione dell’attività illecita: in particolare, della distribuzione al dettaglio di grandi quantitativi di sostanza stupefacente, di cocaina in particolare. Ieri mattina il giudice dell’udienza preliminare Riccardo Nerucci ha condannato a 5 anni e 8 mesi di reclusione Miloud Jarmouni, 30 anni, marocchino, arrestato il 14 novembre 2016 in località Poggio Baldino, nei boschi della zona di Montecarlo ritenuti luogo di spaccio di stupefacenti. L’extracomunitario era alla guida della sua Opel Astra e in compagnia del connazionale Abdelmjid Jarmouni, 37 anni. I due furono fermati da una pattuglia dei carabinieri di Altopascio e sottoposti a perquisizione. Nella macchina – nel vano all’altezza delle luci di cortesia – i militari rinvennero un calzino in cui erano occultati 200 grammi di cocaina purissima e pronta per lo spaccio e destinata a clienti della Piana e della Versilia. Inizialmente i due marocchini finirono in carcere, ma adesso si trovavano in libertà. Il pm in udienza Elena Leone aveva chiesto per Miloud Jarmouni la condanna a tre anni e sei mesi e una pena leggermente inferiore per il passeggero che era in macchina con lui, Abdelmjid Jarmouni. Invece il gup ha deciso di condannare soltanto il proprietario e conducente della Opel Astra ad una pena decisamente più alta rispetto a quella chiesta dalla pubblica accusa mandando assolto l’altro immigrato ritenendolo estraneo all’attività di spaccio.

L’indagine era iniziata nel settembre 2016 ed era stata denominata “Wood”, cioè bosco, proprio in considerazione dei luoghi scelti

per la distribuzione della cocaina. I carabinieri avevano seguito le persone sospette, che facevano capo a una famiglia di origine marocchina, che aveva base in provincia di Pistoia, a Pescia e acquistava partite di cocaina all’ingrosso per quantitativi di due-tre chili alla volta.

Fonte: Il Tirreno