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[ALTOPASCIO] Il caso Mercatone finisce sul tavolo del ministro Di Maio

ALTOPASCIO. I numeri sono nero su bianco. E sono numeri pesanti che non fanno stare tranquille le famiglie dei dipendenti del Mercatone Uno.

Per i punti vendita di Altopascio e Lucca il piano della Cosmo, la nuova proprietà che opera con il marchio Globo nel settore dell’abbigliamento, prevede 56 licenziamenti. E su questi numeri è in corso un confronto serrato con l’azienda. Il 22 e 29 giugno sono già in programma due incontri con i sindacati. E le ricadute occupazionali preoccupano anche le istituzioni che nell’incontro di ieri a Firenze nella sede della Regione Toscana hanno portato a casa due risultati importanti: un tavolo con la proprietà che sarà convocato a giorni sul futuro produttivo dei tre punti vendita rilevati dalla società abruzzese (anche quello di Colle Val d’Elsa) e il coinvolgimento del ministero del lavoro e dello sviluppo economico per trovare una soluzione sostenibile e adeguata. Un piano di “salvataggio” dei lavoratori dopo lo sciopero nel punto di vendita di Altopascio.

Un passo importante lo farà il presidente Enrico Rossi che scriverà al ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, chiedendo un interessamento del governo sulla vertenza che ha carattere nazionale per aprire un tavolo ministeriale. L’incontro a palazzo Sacrati ha visto al tavolo tutte le parti in causa: il consigliere del presidente per le questioni del lavoro, Gianfranco Simoncini, il sindaco di Altopascio, Sara D’Ambrosio, l’assessore Andrea Pellegrini e il consigliere comunale Nicola Calandriello con deleghe alle crisi aziendali, il consigliere provinciale Nicola Boggi, e il consigliere comunale di Lucca, Roberto Guidotti. Simoncini, dopo la mozione del consiglio regionale sulla vertenza, ha confermato il pieno impegno dell’amministrazione regionale e del presidente Rossi per salvaguardare i livelli occupazionali, attraverso la previsione di lavoratori reintegrati e attivando procedure di formazione e ricollocazione produttiva per chi resterà escluso. Intanto la Regione, di concerto con le amministrazioni locali, sia comunale che provinciale, si farà carico di convocare l’incontro con l’azienda e poi con il Ministero del lavoro per portare la vertenza su un piano nazionale. «Il tavolo regionale resta attivo per tutto il periodo per seguire e monitorare gli sviluppi futuri – sottolinea il sindaco Sara D’Ambrosio – la partita è aperta e ci sono da sciogliere un po’ di questioni: l’interesse della nuova azienda per il sito di Altopascio e il piano occupazionale e industriale che vuole sviluppare, nonché le clausole di non concorrenza con la proprietà dell’immobile altopascese, e il percorso futuro, a partire dalla valutazione delle altre realtà che possono essere interessate all’utilizzo dell’area, visto che il sito di Altopascio è molto vasto». Il primo cittadino altopascese ribadisce che l’«obiettivo principale è la

salvaguardia dei posti di lavoro e il mantenimento del punto commerciale ad Altopascio. Come per le altre vertenze che abbiamo seguito in questi due anni, l’attenzione è massima e stiamo conducendo un lavoro costante per arrivare alla soluzione migliore».

Nicola Nucci

Fonte: Il Tirreno