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PORCARI Ds Smith verso l’ampliamento Investimento da 160 milioni – Cronaca

Porcari (LUCCA) –

PORCARI

È convocata per l’11 settembre la conferenza dei servizi sul progetto di ampliamento della multinazionale Ds Smith Paper. Un investimento di 160 milioni nei prossimi tre anni con un impatto occupazionale di circa 300 persone nell’indotto. Una volta a regime sono stimati costi annui superiori ai 117 milioni con ripercussioni nell’impiego di 10 occupati diretti e 20 nell’indotto.

Numeri che affiorano dal parere dell’Irpet, l’Istituto regionale per la programmazione economica, allegato alla documentazione del procedimento di valutazione di impatto ambientale sul sito della Regione in merito al progetto del colosso cartario che prevede di avviare una terza linea di produzione all’interno dello stabilimento del Frizzone, andando a dismettere una delle due linee produttive esistenti considerata superata rispetto agli standard dell’azienda. Quasi 200 dipendenti lavorano nell’azienda, presente a Porcari dal 2012, leader nella produzione di imballaggi e cartoni.

Il 24 luglio scorso Ds Smith Paper Italia s. r. l. ha presentato le integrazioni richieste dalla conferenza di servizi del 15 maggio.

Il Comune di Porcari ha dato via libera al progetto di ampliamento della Ds Smith. Il sindaco Leonardo Fornaciari, che ha delegato a sé anche il settore dell’urbanistica, chiede il rispetto di alcune prescrizioni, dal momento che dallo studio presentato si registra un aumento di produzione e quindi l’incremento dei mezzi pesanti sia in entrata che in uscita. L’amministrazione insiste anche su un altro tasto, ovvero quello del prelievo delle acque. L’azienda, nell’ambito del progetto sulla terza linea di produzione (risalente all’ottobre scorso) nella cartiera con sede al Frizzone, ha inviato una documentazione integrativa visibile sul sito

della Regione.

Domani è in programma un’altra conferenza dei servizi per la Ds Smith al Frizzone relativa alla modifica impiantistica: un nuovo impianto anaerobico, in aggiunta ai due esistenti per il trattamento dei reflui di origine industriale. —

N.N.

Fonte: Il Tirreno