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PORCARI Snaitech, i lavoratori dicono sì ma la Fiom si mette di traverso – Cronaca

Porcari (LUCCA) –


PORCARI. Snaitech, passa l’ipotesi di accordo sul passaggio del contratto nazionale dal metalmeccanico al commercio per oltre 300 dipendenti. Ma la Fioma non firma. Il testo dell’accordo era stato siglato tra l’azienda e le Rsa del settore commercio della Uiltucs della sede di Porcari, assisite dalle organizzazioni sindacali. Il referendum per la votazione della bozza di accordo però ha evidenziato anche una divisione dei lavoratori: alla consultazione ha partecipato oltre il 50 per cento degli aventi diritto, ma c’è anche una fetta lavoratori che non si è recato alle urne nelle sedi di Porcari, Roma e Milano.

Questi i risultati a Porcari secondo il verbale elettorale dopo lo spoglio di ieri mattina: i lavoratori aventi diritto erano 293 (181 femmine e 112 maschi) e i votanti sono stati 172 (168 i voti validi, 4 le schede bianche): i sì sono stati 156, i no 12.

L’azienda fa notare che si tratta di un investimento visto che – si sottolinea – ci saranno condizioni migliorative per chi passa dal contratto metalmenccanico a quello del commercio, a partire dal prossimo 1° novembre.

La Fiom però non ci sta. «Questo accordo non ha valore se non è firmato dalle Rsu dei metalmeccanici», avverte Massimo Braccini, coordinatore della Fiom nella vertenza Snaitech. Che annuncia di intraprendere un’azione legale nei confronti della proprietà del colosso delle scommesse per la questione del passaggio dal contratto. «Domani (oggi, ndr) decideremo con i legali il percorso da intraprendere con il tribunale. La Snaitech sa bene che non può disapplicare dal 1° novembre il contratto collettivo nazionale dell’industria metalmeccanica e tratta individualmente con i lavoratori facendo pressione su di loro. Questa ipotesi di accordo oltretutto è stata presentata dai rappresentanti del commercio e non dai metalmeccanici per i quali abbiamo avviato la procedura per il rinnovo delle Rsu».

L’ipotesi di accordo è stata siglata lo scorso 24 ottobre nella sede della Confcommercio di Lucca. «Solo noi ci siamo assunti la responsabilità per salvare il premio di risultato di 2800 euro per tutti – afferma Massimiliamo Bindocci della Uiltucs – una maggioranza sia pure risicata ha dato l’ok all’accordo attraverso un referendum ma non si può non osservare che l’azienda è riuscita a dividere i lavoratori e il nostro obiettivo deve essere quello di ricompattarli, lasciando da parte le polemiche». Oggi si terrà l’assemblea dei lavoratori del commercio. Yuri Citera, rappresentante della Fim-Cisl, evidenzia come «l’affluenza al referendum è stata alta e una parte di chi non ha firmato andrà a farlo in sede». Sul tavolo c’è anche uno strappo tra i sindacati. La Fiom, che conta cira 230

iscritti nello stabilimento di Porcari, però non ritiene valida l’intesa. «Ricomporre la fratture sindacale? Spero che Fiom dopo questi risultati e vista la scarsa adesione allo sciopero – dice Citera – faccia un passo indietro e capisca che questo accordo tutela i lavoratori».

 

Fonte: Il Tirreno