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[NEWS] al Teatro dei Rassicurati di Montecarlo, settimo spettacolo in concorso al X Festival Nazionale “L’Ora di Teatro – Un Sipario aper…

DOMENICA 13 GENNAIO, alle ore 17:30, al Teatro dei Rassicurati di Montecarlo, settimo spettacolo in concorso al X Festival Nazionale “L’Ora di Teatro – Un Sipario aperto sul Sociale”.

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La Compagnia Monocromo di Brescia presenta “Casa di bambola (a Teheran, la città che non dorme mai)” tratto dalla drammaturgia originale di Henrik Ibsen

Si avvicina il Nowruz. Per la prima volta la giovane pittrice Nassrin, moglie di Jamshieed, non sarà costretta a fare economie: nell’anno nuovo il marito verrà promosso Dirigente presso la più importante compagnia petrolifera della città. Siamo nella media borghesia di Teheran, nel nord della città, dove la brezza di una libertà fieramente praticata nel privato inizia a germogliare all’esterno, fuori dai muri dei salotti, nelle strade.

 


Ibsen significativamente attuale: la sua scrittura impegna l’Occidente ad una riflessione costantemente quotidiana. Nel rapporto con il passato, la nostra civiltà è spesso ipocrita, immobile, assurdamente distratta. La graffiante drammaturgia, dislocata, offre la libertà dalla minaccia, senza la quale diventa facile disegnare il profilo di realtà e relazioni domestiche che, sebbene sembrassero esorcizzate e anacronistiche, ci riguardano ancora.

 


Nassrin/Nora è la tipica figura femminile ibseniana che scopre l’inautenticità del suo matrimonio, del suo ruolo nella famiglia, del proprio vivere nel complesso.

 

 


L’istinto di una sopravvivenza laica, completamente civilizzata, libera da dogmi e morali, porta il gesto ibseniano fino agli estremi euripidei di una Medea moderna, capace di recidere i legami sociali di cui è prigioniera in nome del proprio diritto ad esercitarli liberamente.

 

 

 

 


Lo scavo continuo dei personaggi nel loro intimo, la tortura a cui sono sottoposti, che li torce incredibilmente su loro stessi, porta a nudo il bisogno di salvezza, l’egoismo e la pressante ipocrisia che non siamo ancora riusciti a debellare.
È noto lo scalpore che il dramma destò fra i contemporanei. Tuttavia, la provocazione di Nassrin non si traduce solo nell’affermazione della personalità di ciascun individuo al cospetto di una società teocratica e bigotta, ma anche nel superamento del modello sociale maschile: la chiara sensazione che l’uomo abbia perso le armi con cui interagire nella realtà in modo attivo, rimanendone schiacciato, oppresso, instabile.

Per informazioni e prenotazioni, si può contattare Rita al 320/6320032.

E domenica 20 gennaio, sempre a partire dalle ore 16, gran finale!
Stay tuned!

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