Porcari (LUCCA) –
LUCCA.Tanti anni fa là c’era una carrozzeria, fino a pochi anni fa, invece, c’erano solo delle rovine, pericolanti e pericolose. Oggi ci sono cinque case, o, per usare un termine tecnicamente più adatto, cinque unità immobiliari, praticamente pronte. Mancano solo gli ultimi ritocchi esterni, il cancello da finire di montare, il giardino da sistemare. Ma quelle case sono pronte per essere vissute, basta portare gli arredi. Nemmeno tutti a dire la verità , perché le cucine, nuove, ci sono già .
È un doppio risultato quello presentato ieri mattina, con un sopralluogo, dai vertici della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, all’angol tra via Paoli e via degli Orti, dove trovano spazio i cinque alloggi ricavati dalla ex (molto ex) carrozzeria, acquistata dalla Fondazione appena un paio di anni fa: da un lato cinque risposte alla sempre forte “fame di tettoâ€, dall’altra l’aver dato vita e dignità a uno spazio fino a ieri degradato, all’interno delle Mura.
I 5 alloggi, di diverse metrature, si aggiungeranno agli altri 53 già realizzati e assegnati, nel territorio provinciale, dalla Fondazione Casa Lucca attraverso il protocollo sottoscritto da Fondazione Crl, Regione e Provincia, per un progetto di housing sociale, per rispondere a un’esigenza spesso dimenticata. Sì, perché il disagio, la difficoltà economica, hanno tante versioni e tanti protagonisti. C’è anche chi vive in una sorta di terra di nessuno, in condizioni economiche non così difficili da poter partecipare ai bandi per le case popolari, ma, al tempo stesso, anche in condizioni economiche non così floride da potersi permettere di pagare un affitto. Ecco, a loro si rivolge il progetto della Fondazione, con una graduatoria che al momento comprende 19 nuclei familiari (e che, con questa realizzazione, diventeranno 14). I cinque assegnatari sono già stati individuati e, una volta visionati e avuto l’assenso, gli alloggi saranno consegnati – a inizio del nuovo anno – ai loro nuovi inquilini.
Al sopralluogo hanno preso parte il presidente della Fondazione Marcello Bertocchini, la direttrice Maria Teresa Perelli, il vice presidente (e responsabile tecnico) Franco Mungai, i tecnici Andrea Di Grazia, Andrea Guazzelli e Angelo Paladini, e, per lo studio Archimede che ha progettato la realizzazione, l’ingegnere Davide Giangrandi.
L’opera, frutto di un investimento di circa 2 milioni (compresi i 240mila euro per l’acquisto) ha portato al recupero dei volumi originali, con soluzioni sempre concordate con la Soprintendenza (per questo, per esempio, è stata mantenuta, recuperandola, la muratutura che si affaccia sulla strada, che è diventata parte integrante dell’intera struttura), con un vincolo 25ennale di destinazione sociale. L’aspetto “conservazione†non ha però inciso sull’aspetto “vivibilità â€. Intanto l’intera struttura ha una sorta di scheletro in acciaio che ne garantisce anche la sicurezza sismica, poi ogni appartamento è dotato di tutti i sistemi di efficientamento energetico (tranne la presenza di pannelli solari, perché vietati all’interno della cerchia muraria), nonché di tutte le nuove tecnologie, come per esempio il riscaldamento al pavimento, e sono predisposte per l’installazione (a richiesta dei futuri inquilini) per l’impianto di condizionamento. Ogni unità avrà un posto macchina proprio, nel piazzale interno del complesso. Cinque, come detto, le unità abitative, che vanno da un minimo di 62,89 a un massimo di 103,26 metri quadrati di superficie lorda, con canoni di locazione che oscilleranno da un minimo di 427,25 a un massimo di 669,33 euro al mese.
Aspetto sociale che è certo il più importante, ma non l’unico: «Con quest’intervento – ha detto Bertocchini – proseguiamo nell’opera di riqualificazione dell’area est del centro storico, iniziata col recupero del complesso di San Francesco e che proseguirà con il Campus Imt sull’altro lato di via Paoli». —
Fonte: Il Tirreno