Porcari (LUCCA) –

I dati del terzo trimestre del 2019 confermano la ripresa. Aumentano i contratti a tempo indeterminato
Mercato del lavoro, segnali di ripresa: avviamenti in crescita così come la percentuale dei tempi indeterminati (che però restano sotto il 10%), mentre calano gli ingressi in disoccupazione. Boom di assunzioni nel pubblico e nella scuola (+36%), probabile effetto delle uscite anticipate per “Quota 100”. Nei giorni scorsi il report dell’Istat segnalava che a novembre si è raggiunto un tasso di occupazione record (59,4%), segno che l’Italia ha imboccato la via di uscita dal periodo buio. Anche i dati del trimestre 2019 riguardanti la provincia di Lucca confermano la tendenza.
Trend positivo
Partiamo con gli avviamenti. Le persone che nei mesi di luglio, agosto e settembre hanno trovato un lavoro sono state 19.417 di cui 9.113 comunicate al Centro impiego di Lucca, 8.255 a quello di Viareggio e 2.049 a quello della Valle del Serchio. Un dato in netta crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: +6%, 1.117 unità in più (il secondo trimestre fa storia a sé e non può essere messo a paragone perché concentra le assunzioni stagionali). Da registrare anche la crescita dei contratti a tempo indeterminato: continuano a essere una parte minoritaria ma almeno la loro quota cresce di un punto percentuale rispetto allo scorso anno (da 8,8 a 9,8) e si riavvicina al 10%. Il grosso è rappresentato dai tempi determinati (53,1%) mentre la restante quota se la dividono tirocinio, apprendistato, lavoro domestico, somministrazione e intermittente.
Se la quantità del lavoro cresce, sulla qualità c’è ancora molto da fare. «Solitamente il terzo trimestre dell’anno è quello più preoccupante perché cade in mezzo alle assunzioni stagionali dell’estate e a quelle per le feste di fine anno – spiega Rossano Rossi, segretario generale della Cgil in provincia di Lucca – Il fatto che i dati siano positivi è incoraggiante. I dati però vanno letti bene: se si guarda il numero di ore lavorate si scopre che siamo lontani dai livelli pre-crisi. Anche la crescita dell’indeterminato è positiva ma nasconde l’aumento del part-time. Nel nostro Paese c’è un problema salariale che è l’ora di affrontare. Il taglio del cuneo fiscale è un primo passo, di certo va salutato con favore la corretta ripresa delle relazioni sindacali».
3 su 4 sono donne
Sul fronte dei settori c’è una interessante novità che merita di essere approfondita. È relativa alla crescita del settore che l’Osservatorio regionale del mercato del lavoro identifica sotto la dicitura “Pubblica amministrazione, istruzione, sanità”. Rispetto al III trimestre del 2018 ha fatto registrare un vero e proprio boom di assunzioni, diventando quello trainante a livello provinciale, superando persino il settore locomotiva degli anni passati, ovvero “Alberghi e ristoranti” fermo 3.823 assunzioni. Tre su quattro dei nuovi assunti nel pubblico sono donne (3.280 contro 921 uomini). A prima vista questo incremento pare essere determinato dai pensionamenti anticipati di chi ha optato per “Quota 100”. Ad agosto i lavoratori lucchesi che avevano presentato domanda all’Inps per la pensione anticipata erano 1.193 (seconda provincia toscana dopo Firenze) di cui 250 circa tra docenti e personale scolastico, 24 tra medici, infermieri e oss “lucchesi” dell’Asl nord ovest, 4 dipendenti della Provincia, 18 dipendenti del Comune di Lucca, 3 di Capannori e 2 di Porcari. Non tutti hanno avuto il placet ma un buon numero sì. Per forza di cose la scuola è stata la prima a fare i conti con questo esodo: alle immissioni in ruolo di agosto erano 550 i posti disponibili in provincia.
Fonte: Il Tirreno